Il parere negativo espresso ieri, 21 giugno, dalla Commissione Commercio Internazionale del Parlamento Europeo contro l'adozione del trattato antipirateria ACTA (dopo quelli, anch'essi contrari, già dati dalle Commissioni Affari Interni, Giustizia e Libertà Civili), ha ovviamente provocato immediate reazioni da parte delle industrie dei copyright, tra cui la federazione internazionale dell'industria discografica IFPI.
"Una delusione per i settori manifatturieri, creativi e innovativi d'Europa, che impiegano oltre 120 milioni di persone nel continente e che fanno affidamento sulla proprietà intellettuale per promuovere e far crescere le proprie attività imprenditoriali", recita una nota diramata congiuntamente da organizzazioni del settore musicale, cinematografico e software ed enti che si occupano della tutela dei marchi industriali e di antipirateria nel mondo. I firmatari del documento invitano il Parlamento Europeo ad attendere l'opinione della Corte di Giustizia prima di prendere una decisione finale sul trattato: "Se il Parlamento dovesse rigettare l'ACTA ", sostiene il direttore del BASCAP (Business Action to Stop Counterfeiting and Piracy) Jeffrey Hardy, "manderebbe un segnale negativo ai partner commerciali dell'Europa e agli investitori di tutto il mondo". "Contrariamente a quanto sostengono i suoi oppositori", aggiunge Hardy, L'ACTA non ridurrà i diritti fondamentali, non condurrà alla censura di Internet, non metterà a rischio la salute di milioni di persone (il riferimento specifico è al presunto freno alla libera circolazione dei farmaci generici) né criminalizzerà il file-sharing. Il suo scopo è di combattere la contraffazione e la pirateria su scala commerciale, e dunque in ultima analisi di proteggere l'economia e i cittadini d'Europa".
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