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venerdì 13 luglio 2012

Addio a Provenzali, voce di 'Tutto il calcio minuto per minuto'



È morto nella notte il giornalista e radiocronista Rai Alfredo Provenzali. La voce di “Tutto il calcio minuto per minuto” avrebbe compiuto proprio oggi 78 anni. Ricoverato alla clinica Montallegro, si è aggravato ed è stato trasferito all’ospedale San Martino, dove è deceduto.
Genovese di nascita, del quartiere di Sampierdarena, il suo debutto lo fece proprio nello stadio di Marassi.
È stato inviato per anni sui campi sportivi d’Italia e del mondo, ma la sua notorietà deriva soprattutto dalla storica trasmissione, a cui ha lavorato dal 1966. Provenzali è morto nel giorno del suo compleanno: era nato il 13 luglio del 1934.
I suoi colleghi, Gianni Vasino e Emanuele Dotto, per tanti anni suo collega a RadioRai, ricordano Provenzali: «Era un rigorista eccezionale, nel senso del rigore professionale - dice Dotto - Per lui il lavoro veniva prima di tutto. Lui era in primo luogo un cronista, nel senso più alto del termine. Gli piaceva riferire un fatto con rigore assoluto. E pretendeva che le notizie fossero sempre verificate, con, appunto, rigore assoluto. Diceva: «gli scoop possono fare del male alla gente. Se una notizia non ha tutte le conferme necessarie è meglio non darlà. Da questo punto di vista per me è stato di grande insegnamento».
Appassionato in primo luogo di nuoto e pallanuoto, Provenzali considerava una delle sue esperienze più belle il record dell’ora di Francesco Moser a Città del Messico, di cui fu testimone e cronista. «I suoi miti sportivi - ha ricordato Dotto, impegnato in questi giorni al Tour di France - erano Novella Calligaris, Moser e Aldo Pizzo, il campione della Pro Recco, di cui era amico e tifoso. Credo sia stato lui a tirar fuori l’appellativo di “caimano”».
Nato a Sampierdarena ma originario dell’isola d’Elba, Alfredo Provenzali avrebbe in realtà dovuto fare l’ingegnere marittimo. «Ma lo sport era la sua passione» ha ricordato Dotto.
Tifoso «ma all’acqua di rose» della Sampdoria, aveva il difetto di fumare tantissimo, anche 80 sigarette al giorno. In pensione dal 1998. Nel giorno del suo compleanno, lascia a Genova la moglie Marisa, insegnante, e la figlia Paola, giornalista.

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